RICORSO COLLETTIVO

ALLA COMMISSIONE EUROPEA PER IL MANCATO RICOSCIMENTO DELLE SPECIALIZZAZIONI DI SOSTEGNO E DEI TITOLI PER MATERIA ABILITANTI ALL’INSEGNAMENTO CONSEGUITI IN STATI DELL’UNIONE EUROPEA



Per perfezionare l'adesione Vi invitiamo a scaricare la procura editabile tramite il pulsante "scarica", compilarla, salvarla e trasmettercela quanto prima alla seguente casella mail: ricorsocedocenti@legalecanu.it

procura editabile.pdf


Lo Studio Legale Canu da svariati anni è attivo nelle campagne di tutela dei lavoratori di vari comparti della P.A.: insegnanti, medici, operatori universitari e l’ultima battaglia, forse la più difficile,  per I Vigili del Fuoco Discontinui, esclusi dalla legislazione vigente dalle norme di tutela del precariato e che grazie al nostro ricorso in Commissione Europea, sono stati finalmente riconosciuti come precari ed è stata operata una procedura di infrazione contro o stato italiano per abuso di contratti a tempo determinato.

Si sono rivolti allo Studio un gruppo di docenti in attesa del riconoscimento del titolo o abilitazione all’insegnamento o della specializzazione di sostegno  conseguita in altro stato comunitario, che ci hanno sottoposto le problematiche della categoria.

Il comportamento dello Stato Italiano, benché le direttive della CE 36/2005 e 55/2013 siano state regolarmente recepite rispettivamente dai Decreti Legislativi   206/2007 e 15/2016 e i titoli professionali conseguiti nella U.E.  dichiarati "titoli abilitanti all'insegnamento,  allo stato, omette di adempiere nonostante le numerose sentenze di condanna della Corte di Giustizia Europea, TAR e Consiglio di Stato, di fatto non riconoscendo tali titoli professionali.

Da tale illegittimo ed illegale comportamento, contrario ai principi della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, di uguaglianza, non discriminazione e parità di trattamento tra i cittadini degli stati membri nasce una palese violazione delle direttive comunitarie passibile di procedura di infrazione.

 

 Per questo motivo mettiamo a  disposizione la nostra esperienza maturata in campo Europeo per aver lavorato per ben quattro anni, in collaborazione con i funzionari  della Direzione Generale Occupazione, Affari Sociali e Inclusione della Commissione Europea, per proporvi un ricorso collettivo contro lo Stato Italiano.

Sappiamo già cosa chiedere, come chiederlo e a chi chiederlo.

Sia ben chiaro, non si tratta di ulteriore grado di giudizio ma di un esposto denuncia per portare a conoscenza alla Commissione Europea dell’ ingiustificata quanto  palese violazione delle direttive comunitarie e dei principi di uguaglianza tra cittadini europei.

Siamo sicuri che un nostro intervento Comunitario potrebbe portare alla risoluzione dei Vs. problemi poiché sia per il clamore mediatico che susciterà l’iniziativa che per il timore dell’apertura di una nuova procedura d’infrazione, porterà il Governo a rivedere i programmati e discutibili provvedimenti attuativi delle direttive CE.

La Commissione Europea è particolarmente sensibile alle violazione delle norme comunitarie che interessano un numero elevato di cittadini europei.

Più saranno i denuncianti, più ci saranno possibilità che vengano presi provvedimenti contro lo Stato Italiano.  Noi ci crediamo e vi  invitiamo, pertanto ad aderire numerosi all’iniziativa.

 

Possono aderire tutti i possessori di titolo abilitativo o specializzazione di sostegno non riconosciuto indipendentemente dalla classe di concorso indicata in GPS compresi quelli che hanno ricorsi pendenti nanti al TAR, già definiti o con istanze amministrative in attesa di risposta.
Le posizioni personali degli aderenti saranno esaminate in via prioritaria dal MIM sotto indicazione delle direttive emanate dalla Commissione Europea.

Sarà, inoltre,  nostra cura utilizzare la clausola di riservatezza dei denuncianti, i nomi dei quali non compariranno mai negli atti della Commissione Europea.

 

Il costo dell’intera procedura, comprensiva di studio della controversia, redazione   esposto denuncia, deposito in Commissione Europea ed eventuali costi per ulteriori trasferte a Bruxelles e sessioni lavorative con i Funzionari della Commissione che si rendessero necessarie per la fase istruttoria, sarà esclusivamente quello richiesto in fase di adesione che, per la politica dello Studio Legale Canu, sarà, come sempre, limitatissimo e proporzionale al numero dei partecipanti;

 

Nessuna altra spesa sarà posta a carico dei ricorrenti.

Non sono previste spese a carico in caso di mancato accoglimento.


Per le adesioni,  Vi invitiamo a compilare esclusivamente il modulo al seguente link:


 https://www.asgl.it/iscriviti-ora-insegnanti/


STUDIO LEGALE CANU

Avv. Vincenzo Canu                                         Avv. Massimo Canu


FAQ:


PERCHÉ ADERIRE:
per denunciare  l’inerzia del MIM sull'omesso riconoscimento dei titoli o specializzazioni conseguite all’estero nonostante  le sentenze vittoriose al TAR o al CdS. Se il Ministero non si attiva per esaminare le istanze la situazione non cambia. Anzi nei vostri contratti  sarà apposta la clausola risoluttiva espressa che, ove l'istanza di riconoscimento del titolo venga respinta, vi farà decadere da tutte le graduatorie. Dobbiamo costringere il MIM ad organizzarsi per agire prima possibile e l’unica via è quella dell’imposizione della Commissione Europea per violazione delle direttive comunitarie.


CHI PUÒ ADERIRE: 
Possono aderire tutti i possessori di specializzazione di sostegno o titolo abilitativo non riconosciuto indipendentemente dalla classe di concorso indicata in GPS compresi quelli che hanno ricorsi pendenti nanti al TAR, già definiti o con istanze amministrative in attesa di risposta.
Non si tratta di un ulteriore grado di giudizio. 


QUANTO DURERÀ LA PROCEDURA:
La nostra azione sarà divisa in due parti: la prima, la più urgente, con il ricorso alla CE per denunciare l’inerzia del MIM. 
La durata non dipende da noi ma più saranno i denuncianti più abbiamo possibilità che la Commisione Europea prenda in esame la denuncia, apra l'istruttoria e chieda immediatamente informazioni al Ministero. Il Ministero dovrà rispondere in tempi brevi per giustificare la palese violazione delle direttive comunitarie con l'omesso riconoscimento dei titoli di abilitazione conseguiti all'estero. Ove la risposta non sia sodisfacente si aprirà la procedura di infrazione. 
La seconda, dopo aver ottenuto le direttive impositive dalla Commissione trattare direttamente con il MIM,  al quale chiederemo  priorità per ricorrenti, per l’esame e il riesame delle singole istanze.

QUANTO COSTERÀ LA PROCEDURA

Il costo dell’intera procedura, comprensiva di studio della controversia, redazione   esposto denuncia, deposito in Commissione Europea ed eventuali costi per ulteriori trasferte a Bruxelles e sessioni lavorative con i Funzionari della Commissione che si rendessero necessarie per la fase istruttoria, sarà esclusivamente quello richiesto in fase di adesione che, per la politica dello Studio Legale Canu, sarà, come sempre, limitatissimo e proporzionale al numero dei partecipanti;

Ci sarà da pate nostra un ulteriore impegno economico dovuto all'adeguamento del software del sito dell'associazione che sarà compreso nel costo. 

COME ADERIRE:

L'adesione avverrà tramite una piattaforma da noi gestita che avremo cura di indicarvi al momento del raggiungimento del minimo dei partecipanti.

I partecipanti dovranno essere minimo 200.  

La piattaforma gestirà adesioni e pagamenti (che saranno automatizzati tramite paypal)
Gli utenti, peraltro, nell'iscrizione alla Piattaforma inseriranno tutti i dati che verranno usati nel ricorso ( nome, cognome, codice fiscale, residenza ecc) eliminando problematiche di comunicazione e errori. Sarà riservata ad ognuno un'area riservata dove potrà ricevere comunicazioni o produrre la documentazione richiesta.

Vi invitiamo a spedire le pre-adesioni prima possibile. Consierate che siamo a Luglio e che  per preparare l'atto occorreranno 10 giorni e altri 5 per depositarlo a Bruxelles.

Lo Studio chiuderà per ferie il mese di Agosto.  Se dovessimo riuscire ad avere le preadesioni entro il 15 luglio potremo iniziare a lavorarci. Altrimenti saremo costretti a rinviare tutto al mese di settembre.